L’obbligo di raccogliere separatamente i rifiuti tessili, in Italia, scatterà a partire dal 1 gennaio 2022, come previsto dal decreto legislativo n.116/2020, mentre a livello europeo, la raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuto diventerà obbligatoria entro il 2025.
L’obiettivo è quello di diminuire l’impatto ambientale del tessile e incentivare il riutilizzo e il riciclo.
Secondo le stime di Ispra, il 5,7% dei rifiuti indifferenziati è composto da rifiuti tessili, si tratta di circa 663mila tonnellate/anno destinate a smaltimento in discarica o nell’inceneritore e che potrebbero essere, in grande parte, riutilizzate o riciclate. Per riconvertire il sistema e avviare una vera economia circolare nel tessile-moda sono necessari ingenti investimenti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia 150 milioni per la costituzione di ‘textile hubs’ innovativi a cui si aggiunge una parte del miliardo e mezzo destinato alle amministrazioni pubbliche per il miglioramento dei sistemi di raccolta differenziata e riciclo.
Fonte: snpambiente.it