L’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) ha rilevato dall’osservatorio del Monte Cimone nel 2020 i minimi valori di ozono dal 1996: la causa sembra essere la riduzione di emissioni di inquinanti legati ai lockdown per la pandemia COVID-19. Durante la primavera e l’estate del 2020, le restrizioni dovute al COVID-19 hanno ridotto le emissioni antropiche nel Planetary Boundary Layer – PBL dei precursori dell’ozono, ossia di quelle sostanze che, in presenza di radiazione solare, ne provocano la formazione e che possono essere emesse da fonti umane fra cui, ad esempio, il traffico veicolare. Lo studio è pubblicato su Environmental Research Letters.

Fonte: cnr.it