La Direttiva europea sui salari minimi non obbliga gli Stati membri a introdurre salari minimi legali, né fissa una soglia comune valida in tutta l’Unione Europea. Essa si limita a stabilire alcuni criteri per assicurare dei minimi salariali, al di sopra della soglia di sussistenza, tenendo conto del costo della vita e del potere d’acquisto dello Stato membro di riferimento. Le due strade alternative mediante cui raggiungere questo obiettivo sono:
· un salario minimo fissato per legge;
· l’estensione della copertura della contrattazione collettiva.
La maggior parte degli Stati membri dell’Unione Europea prevede un salario minimo legale nazionale, sebbene livello, meccanismo di adeguamento e copertura differiscano. Austria, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia hanno salari minimi fissati mediante accordi collettivi, mentre Cipro ha tariffe obbligatorie per le diverse professioni. “Minimum wages in 2023: Annual review” è una revisione annuale sui salari minimi pubblicata da Eurofound che quest’anno si scontra con un contesto economico caratterizzato da un'inflazione senza precedenti in tutta Europa.
Fonte: aranagenzia.it