Da un’analisi effettuata dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) sui circa 400 beni destinati agli Enti Territoriali che per le loro caratteristiche hanno ricevuto l’attenzione della stampa, è emerso che la maggior parte degli stessi è stato utilizzato per scopi sociali e solo una parte limitata per scopi istituzionali. Il modello italiano di riutilizzo dei beni confiscati, infatti, si caratterizza per la possibilità di trasferire i beni agli enti Territoriali che possono impiegarli per scopi istituzionali ma principalmente per scopi sociali, assicurandone così la restituzione alle stesse comunità danneggiate dal fenomeno criminale.
Fonte: benisequestraticonfiscati.it