Cristina Campo (1923-1977) è solo uno degli altri nomi adottati dalla scrittrice della quale si perdono presto le tracce del vero nome, Vittoria Guerrini. Sebbene l’abusata pratica ludica della pseudonimia insinui quasi il sospetto dell’inesistenza, Campo si impone come una delle voci più alte del Novecento che sviluppa in versi e in prosa una vera e propria liturgia intenta a decifrare il mistero del confine tra visibile e invisibile. Tra le sue opere Fiaba e mistero e altre note (1962), Il flauto e il tappeto (1971) e La Tigre Assenza (1991).