Se da un lato la popolazione attiva gode generalmente di una migliore salute rispetto a coloro che si trovano al di fuori del mercato del lavoro, dall’altro i luoghi di lavoro possono anche causare malattie o farle peggiorare.
Oltre quattro lavoratori europei su dieci segnalano che i livelli di stress sul lavoro sono aumentati a causa della pandemia. Questo stress, insieme ad altri fattori di rischio psicosociale come la precarietà del lavoro, i lunghi orari di lavoro e il bullismo aumentano il rischio di malattie cardiache e ictus.
Il nuovo documento di discussione “The Links Between Exposure to Work-Related Psychosocial Risk Factors and Cardiovascular Disease” (Correlazione tra esposizione a fattori di rischio psicosociale lavoro-correlato e malattie cardiovascolari) illustra il rapporto tra tali due elementi e formula raccomandazioni su come prevenirli.
Fonte: osha.europa.eu