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Corte di cassazione: dipendente comunale, conferimento incarichi dirigenziali e criteri di scelta

Data:

16 febbraio 2023

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Il mancato esame in termini comparativi della posizione di una dipendente comunale in relazione all’incarico di reggenza di un ufficio affidatole dal Comune, configura inadempimento contrattuale, suscettibile di produrre danno risarcibile. Gli atti di conferimento di incarichi dirigenziali nel pubblico impiego (art. 19, comma 1, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165), infatti, rivestono la natura di determinazioni negoziali assunte dall'amministrazione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro. La Corte d’Appello aveva rigettato la domanda di riesame in termini comparativi dell’incarico di reggenza, sul presupposto che, trattandosi di incarico caratterizzato da straordinarietà e temporaneità, il relativo procedimento non era sottoposto alla regolamentazione dettata per l’ordinario conferimento degli incarichi dirigenziali. La Corte di Cassazione sostiene che l'Amministrazione – “anche per il tramite delle clausole generali di correttezza e buona fede (artt. 1175 e 1375 c.c.), applicabili alla stregua dei principi di imparzialità e di buon andamento di cui all'art. 97 Cost. - è obbligata ad operare valutazioni comparative e ad esternare le ragioni giustificatrici delle scelte”.

Fonte: aranagenzia.it