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Da ISPRA la Carta della suscettibilità ai sinkholes antropogenici di Roma

Data:

11 agosto 2022

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La città di Roma sorge sopra una complessa rete di cavità sotterranee, per gran parte ancora sconosciuta, prodotta dalle attività umane, a varie riprese, in più di duemila anni. La presenza delle cavità sotterranee in particolari condizioni può provocare il crollo degli strati più superficiali del terreno con la formazione di voragini in superficie (sinkhole antropogenici).

Negli ultimi dieci anni si è assistito all’incremento della frequenza dei fenomeni, dovuto alla più fitta ed urbanizzazione del territorio nonché, probabilmente, alla variazione del regime pluviometrico che ha visto negli ultimi anni il susseguirsi di eventi piovosi molto intensi.

I numerosi dati raccolti (cavità riscontrate in sondaggio, antichi imbocchi di cava, bunker, catacombe, ipogei privati) hanno consentito di realizzare una serie di mappe. La mappa di densità delle cavità ha messo in evidenza che più di 20 km2 di territorio romano sono interessati da cavità sotterranee. Il censimento dei sinkholes ha permesso di realizzare una mappa di densità di sinkhole da cui si evince che buona parte del territorio romano (più di 30 km2) è stata interessata da eventi di sprofondamento in più di 100 anni di sfruttamento del terreno urbano. In questo scenario il concetto di rischio è stato sostituito con la suscettibilità, definita come la probabilità che un evento di sprofondamento antropogenico si verifichi in un determinato spazio, in un periodo di tempo infinito. La sovrapposizione tra i vari strati informativi e il confronto con i dati geologico-geomorfologici e antropici hanno permesso di realizzare una carta di suscettibilità ai sinkholes, che viene aggiornata periodicamente in relazione all’integrazione di nuovi dati, in cui vengono rappresentate differenti classi di propensione al dissesto.

Fonte: isprambiente.gov.it