Dovendosi il servizio “Google ADS” qualificare in termini di “hosting”, la mera valorizzazione della strumentalità alla diffusione del messaggio ed elaborazione di quest’ultimo dal sistema utilizzato dal servizio di posizionamento non è di per sé sufficiente a fondare la responsabilità del gestore della piattaforma per la violazione del “Decreto Dignità”.
Fonte: giustizia-amministrativa.it