Monitorare lo stato di salute delle opere d'arte e scoprire i segreti di pennellate artistiche oggi è possibile grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. È quanto ha dimostrato il progetto di ricerca ARTEMISIA (ARTificial intelligence Extended-Multispectral Imaging Scanner for In-situ Artwork analysis) che, con indagini diagnostiche innovative e l'uso di algoritmi di IA, ha analizzato le opere della collezione permanente 'Giorgio de Chirico' del Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese.
In particolare, è stato analizzato il quadro Mobili nella Stanza, del 1927. Per l'occasione sono state integrate due tecniche di indagine diagnostica non invasive: l’imaging iperspettrale (che riesce a individuare prevalentemente i materiali inorganici, come i pigmenti) e il macro-scanner FT-IR, in grado di identificare i materiali organici, come leganti e vernici. In un tempo molto breve è stata ottenuta una caratterizzazione completa dei materiali che sono presenti sull’opera per indirizzare meglio gli interventi di restauro e pianificare una corretta strategia conservativa.
Fonte: comune.roma.it