La Corte di Giustizia, con sentenza emessa il 10 febbraio 2022 nella causa C-522/20, ha chiarito che il periodo di residenza affinché i giudici di uno Stato membro esercitino la loro competenza a statuire su una domanda di divorzio può validamente dipendere dalla cittadinanza dell’attore e, pertanto, non è manifestamente inadeguato esigere in tal caso un periodo minimo di residenza abituale sul territorio nazionale di sei mesi invece che di un anno.
Fonte: curia.europa.eu