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Illegittima la sanatoria regionale delle dighe, costruite in violazione dell’autorizzazione paesaggistica

Data:

04 novembre 2021

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La disciplina delle opere di sbarramento idrico – come le dighe, gli impianti a fini antincendio e per l’innevamento artificiale delle piste da sci – assegnate alle Regioni in base alla loro dimensione, non può prevedere la sanatoria di opere che siano state realizzate in mancanza dell’autorizzazione paesaggistica o in difformità dalla stessa. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 201, depositata il 28 ottobre 2021. La Corte ha ritenuto che questa previsione contrasti con la tutela dell’ambiente perché l’ampio e indistinto riferimento alle opere abusive che essa contiene è idoneo a farvi rientrare anche quelle realizzate in assenza o in violazione dell’autorizzazione paesaggistica, delle quali, quindi, finisce per consentire una “sanatoria”. Ma la regolarizzazione delle opere sotto il profilo paesaggistico – ha spiegato la Corte – concerne la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ed è perciò riservata alla competenza del legislatore statale, che l’ha consentita nelle sole e tassative ipotesi previste dal codice dei beni culturali.

Fonte: cortecostituzionale.it