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Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche: se la Pa è inadempiente può intervenire il Garante delle persone con disabilità

Data:

21 marzo 2024

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Raccogliere segnalazioni per discriminazioni o violazioni dei diritti delle persone con disabilità e vigilare sul rispetto dei princìpi giuridici e delle norme in materia di disabilità. Eseguire verifiche (d’ufficio o attivate da segnalazioni) e formulare raccomandazioni per le amministrazioni e i concessionari di servizi pubblici affinché superino le criticità riscontrate. Sono alcuni dei compiti assegnati al Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Una figura o, meglio, un organo del tutto nuovo, introdotto dal Dlgs (n. 20 del 2024) che entra in vigore dal 20 marzo. Le nuove disposizioni danno il via alla costituzione del nuovo organo, che dotato di un suo ufficio, dovrà essere operativo dal 1° gennaio 2025. 

Il Garante potrà anche intervenire per sollecitare l’adeguamento ai Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), proponendo un cronoprogramma e, in caso di inerzia del soggetto inadempiente, potrà rivolgersi ai giudici amministrativi. Dopo il Dlgs sulla riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, il provvedimento sull’istituzione del Garante è il secondo che entra in vigore in attuazione della legge delega sulla disabilità (legge 227 del 2021) che, a sua volta, costituisce una milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 

Fonte: architettiroma.it