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Unire le forze per la parità di genere: lo studio OCSE

Data:

01 giugno 2023

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Il rapporto “Joining Forces for Gender Equality” pubblicato dall’OCSE mostra progressi in alcuni settori come il congedo di paternità, la trasparenza salariale, le opportunità di lavoro flessibili e una maggiore rappresentanza delle donne nei ruoli dirigenziali. Tuttavia, permangono sfide importanti, tra cui la necessità di aumentare la partecipazione femminile nei settori dell'istruzione, salari più bassi per le donne rispetto agli uomini, ostacoli all'imprenditorialità e al lavoro autonomo, disparità di genere nei guadagni a vita e nel reddito da pensione, sproporzionata quota di cure e lavori domestici non retribuiti e sottorappresentanza delle donne nelle posizioni di leadership politiche e di governo. Quasi il 60% dei dipendenti pubblici sono donne, tuttavia, costituiscono meno del 40% dei dirigenti del pubblico impiego. Se si colmassero i divari di genere nella partecipazione alla forza lavoro e nell'orario di lavoro si potrebbe arrivare ad un aumento medio del 9,2% del PIL nei paesi OCSE entro il 2060, aggiungendo circa lo 0,23% alla crescita media annua. In media nell'OCSE, le donne dedicano anche il doppio del tempo alle cure non retribuite e ai lavori domestici rispetto agli uomini. Le recenti crisi, tra cui la pandemia di COVID-19 e la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, presentano nuove sfide per l'uguaglianza di genere che i paesi devono affrontare attraverso politiche resilienti ed innovative. L'attenzione alle disuguaglianze di genere si è estesa a più aree politiche, compresi gli investimenti esteri diretti, l'ambiente, l'energia, il commercio e i trasporti, dove, come osserva il rapporto, sono necessari importanti progressi per colmare le lacune esistenti. Tra le raccomandazioni dell’OCSE vi è la necessita che i paesi continuino a lavorare per affrontare gli stereotipi di genere, sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, garantire una distribuzione più equa del lavoro retribuito e non retribuito tra uomini e donne e promuovere una migliore partecipazione delle donne alla vita politica ed istituzionale. 

Fonte: aranagenzia.it